Palazzo Giustinaini di Amelia prima e dopo il restauro
Particolarmente ridotte sono le notizie storiche rintracciabili su questa
dimora riferibile alla famiglia Giustiniani, ciò va posto in relazione al breve periodo d’uso che la
stessa ha
fatto di questo immobile e alle vicissitudini del complesso che ha mutato più volte
destinazione.
L’edificio attualmente mostra all’esterno l’aspetto architettonico sei-settecentesco,
e ciò è dovuto ad un intervento unitario di riunificazione dei tre prospetti esterni rivolti
allo spazio urbano compreso tra due distinte Piazze e la via di collegamento. Non va
sottaciuto però quanto della storia architettonica precedente si può tuttora ammirare.
Al piano terreno risaltano, per la maestosità che è opportuno far degnamente
riemergere, ampi ambienti voltati d’età tardo medioevale e vani d’età rinascimentale ove
compare la pietra squadrata; interventi cinque-seicenteschi corrispondenti all’ambito
della scala esterna d’ingresso; al piano primo un’Ultima Coena affrescata sta a
testimoniare l’antica presenza di un ambiente religioso; altre stanze, ancora coperte con
volta a botte, richiamano la tipologia costruttiva del primo millennio dell’era cristiana.
La possenza dei volumi del corpo edilizio, rivolto alla Piazza Comunale,
certamente cela sotto gli intonaci un’architettura tutta da scoprire e da
ricondurre a migliore uso.
Nella parte che si salvò si trovano inequivocabili tracce del passaggio della famiglia Giustiniani, cosa questa che gli valse l’appellativo, in realtà molto recente, proprio di Palazzo Giustiniani. Nella parte posteriore del Palazzo, rispetto all’attuale piazza, si trova la scalinata d’accesso principale che mostra, per il primo tratto, un aspetto riconducibile al periodo originario
particolarmente originale, un’iscrizione a “nastro” posta lungo il lato esterno
della balaustra, seppure molto deteriorata a causa della posizione sotto il
gocciolatoio del corrimano culminante con pregevoli stemmi in altorilievo sui
pilastri d’angolo, aspetti non frequenti nelle opere di finitura locali si legge una lunga iscrizione che dice: «VETUSTATE FERE COLLAPSVM AVXIT REPARAVIT ORNA .. IT». E poi ancora sullo stesso lato del pianerottolo in cima alla scala: «VINCENTIVS IVSTINIANVS PATRICIVS GENVENSIS».
Segue un pilastrino che fa angolo ed ha due facce verso la strada decorate con lo stemma della Famiglia Giustiniani, sull’altro lato corto del pianerottolo, c’è una prima sezione del corrimano senza iscrizione e la seguente in cui si legge: «XC å PONT MAX SyX V». l’iscrizione è stata così tradotta: “QUASI DISTRUTTO PER LA VETUSTÀ VINCENZO GIUSTINIANI NOBILE GENOVESE, INGRANDÌ, RESTAURÒ ED ADORNÒ”, poi ipotizzando che l’elemento di travertino senza iscrizione sia stato messo per una manutenzione successiva e facendo riferimento al pontefice citato si è pensato di poter aggiungere a quella data incompleta, traducendo il restante con: 1590 PONTEFICE MASSIMO SISTO V.
Le iscrizioni del Palazzo di Amelia
Le mattonelle decorate con lo stemma dei Giustiniani all'interno del Palazzo
Progetto e nota tecnica per il
recupero di Palazzo Giustiniani ad Amelia ed area limitrofa a completamento delle
cisterne.
Tratto dal sito
www.grupporicercafotografica.it
a cura di Franco Della Rosa
Come raggiungere Amelia: provenendo da Firenze o Roma via A1: Uscita Orte. Prendere il raccordo Terni - Orte, quindi uscire ad Amelia, è anche possibile raggiungere Amelia da Orte percorrendo la vecchia statale che attraverso un percorso collinare collega le due città (14km. ca.)
Provenendo da Nord o Sud la E45: è presente l'uscita Narni-Amelia-Orte.
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Enrico Giustiniani