BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE E FONTI CITATE SULLA FAMIGLIA GIUSTINIANI
NOTE INTRODUTTIVE Prima
di riportare un elenco dettagliato delle opere consultate, consultabili e citate nel sito
sulla Famiglia Giustiniani è opportuno segnalare le principali fondi e banche dati
documentabili.
Presso L'Archivio di Stato di
Roma (Corso Rinascimento 40) è consultabile il Fondo della famiglia
Giustiniani (sezione famiglie - inventario 35) con preziosi manoscritti e
reperti documentali dalla metà del XVI secolo fino alla fine del XIX secolo. Purtroppo
l'archivio del Fondo Giustiniani è manoscritto e non particolarmente accurato. Contiene
circa 300 buste che certosinamente debbono essere analizzate una per una. In particolare
segnalo le seguenti buste:
- il liber nobilitatis Genuensis e la storia di Chios di Girolamo Giustiniani del 1777
(busta 130)
- L'inventario dei beni di Bassano Romano (busta 218)
- Varie su Bassano Romano (da busta 115 a busta 222)
- Le varie cause intentate sui Giustiniani (buste 123 e 124)
- Cause sulla primo genitura (busta 125)
Altre importanti fonti documentali sulla famiglia Giustiniani sono presenti presso:
database degli Archivi di Stato
Italiani , in particolare in quello di Genova (nella busta 525
nobilità contiene la genealogia delle famiglie nobile Genovesi compresa quella dei
Giustiniani) e in quello del LAquila per il ramo Giustiniani di Roccapassa
ICCU-Istituto Centrale
per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche
nella Guida generale
agli Archivi di Stato
OPAC del
Polo SBN della Biblioteca nazionale centrale di Roma (BncR) . Il catalogo in linea
contiene le accessioni della BncR dal 1988 e della Biblioteca di Archeologia e Storia
dell'Arte dal 1998, oltre a recuperi di cataloghi precedenti relativi a documenti
posseduti dalle due biblioteche partner del Polo. Il Servizio Bibliotecario Nazionale
(SBN) è la rete delle biblioteche italiane promossa dal Ministero per i Beni Culturali e
Ambientali con la cooperazione delle Regioni e dell'Università. Aderiscono a SBN
biblioteche statali - tra cui le due biblioteche nazionali centrali di Firenze e Roma -
comunali, universitarie, di accademie e istituzioni pubbliche e private operanti in
diversi settori disciplinari. La Ricerca Base è un contesto di ricerca attraverso il
quale è possibile formulare una richiesta che verrà indirizzata contemporaneamente a
tutte le basi dati attualmente disponibili (i.e. Libro Moderno, Libro Antico e Musica). La
generalità di questo contesto di ricerca impone di limitare i canali di ricerca
attraverso i quali formulare le interrogazioni, ad un sottoinsieme comune a tutte le basi
dati disponibili.
banca dati GABRIEL (in inglese, risultati
in italiano), la banca dati Gabriel è il servizio di ricerca sul Web
dellEurope's National Libraries di Londra che rappresenta la
Conference of European National Librarians (CENL). In questa banca dati si
possono trovare tutti i libri delle Biblioteche nazionali Europee aderenti
alliniziativa.
banca dati Academia - EDU (in inglese,
in italiano e altre lingue) testi ed estratti di diversi autori
Il sistema archivistico nazionale dei
Beni culturali. Un potente motore di ricerca dove oltre tutti gli archivi
ufficiali dall'Unità d'Italia ad oggi e dei Stati precedenti, contiene dei link a tutti i
principali archivi di Stato del Mondo.
Sistema Informativo
Unificato per le Soprintendenze Archivistiche noto con l'acronimo SIUSA, si
propone come punto di accesso primario per la consultazione e la ricerca del patrimonio
archivistico non statale, pubblico e privato, conservato al di fuori degli Archivi di
Stato. In esso sono descritti: i complessi archivistici con le loro articolazioni; i
soggetti (enti, persone e famiglie) che hanno prodotto la documentazione nello svolgimento
della loro attività; i soggetti che conservano gli archivi. Sono inoltre presenti schede
di carattere generale che forniscono informazioni
Atti della società
ligure di storia patria, che possiamo definire questo istituto come lente
che più di tutti preserva e diffonde la cultura storica Genovese e Ligure.
Memorie Digitali Liguri,La
raccolta di banche dati per descrivere, reperire ed impiegare informazioni è
stata ed è tuttora una delle più diffuse applicazioni dell'informatica alle
discipline umanistiche.
Una bibliografia veramente molto completa sullepopea Genovese nel levante, consiglio
senzaaltro il testo di Roberto S. Lopez Storia delle colonie Genovesi nel
Levante Marietti 1820 editrice.
Un altra importante fonte documentale è reperibile presso lArchivio della Chiesa
Greco Ortodossa di Livorno, trasferito in Vaticano a seguito della II guerra mondiale, che
contiene numerosi documenti circa la storia delle famiglie di Creta, Syros, Livorno,
Trieste, Genova, Corfù, Cefalonia, Zante, Vienna, Marsiglia, Londra, Liverpool, Algeri,
Alessandria
Un archivio con scaricabili (previa registrazione gratuita) alcuni testi sui Gisutiniani: www.archive.org Un archivio digitale americano.
Un ricchissimo sito con link interessanti per la ricerca genealogica e storica: www.genalogiafamiliare.it
In rete anche su
www.archive.org una piattaforma gratuita (sito in inglese,
ma i testi sono in lingua originale, Italiano compreso) con la consultazione libera di documenti, software ed altro
Segnalo inoltre questi siti dove sono presenti molti testi scaricabili gratis da internet www.gutenberg.org e www.manybooks.net, www.bibar.unisi.it Progetto BibAr
dell'Università di Siena
Molti documenti e studi sul Archeologia in rete
oltre dodicimila links censiti e ordinati a cura dell'Università di Siena.
Fonti digitalizzate anche sul sito dell'Università tedesca di letteratura di Hidelberg Pubblicazioni degli
Heidelberg historic literature - digitized
BeWeB - Beni ecclesiastici in web, è la vetrina che rende visibile il lavoro di censimento sistematico del patrimonio storico e artistico, architettonico, archivistico e librario portato avanti dalle diocesi italiane e dagli istituti culturali ecclesiastici sui beni di loro proprietà.BeWeB.
Ricerca nei cataloghi storici digitalizzati delle Biblioteche italiane.
Segnalo inoltre il link dell'Archivio Storico di Genova Pubblicazioni degli
Archivi di Stato scaricabili gratuitamente tra cui un interessante bibliografia di
Andrea Lercari sul patriziato Genvoese Fonti per lo studio del patriziato
Genovese
Banca dati JSTOR un motore di ricerca Americano con l'indicizzazione di numerosi documenti riguardanti i Giustiniani, alcuni consultabili online
Per chi ritiene che posa essere utile una ricerca genealogica sui Giustiniani (o in generale per "provenienze" storiche da Genova) l'Archivio di Stato di Genova offre la possibilità di consultare
un'ampia documentazione (che può essere spedita anche per posta). Ricerche utili anche per il riconoscimento della cittadinanza Italiana.
Presso l'Archivio di Stato di Genova, è possibile consultare la seguente documentazione (vedi il PDF riassuntivo dell'Archivio di Stato di Genova)
• Fidecommisseria Giustiniani che descrive le carte prodotte giunte all’Archivio di Stato il 18 aprile 1984, a seguito del deposito effettuato dall’amministrazione avv. Mario Loi. Il fondo è composto da 292 unità numerate da 1 a
285, comprese tra i secoli XVI e XX. Sebbene non sia stato oggetto di interventi di riordinamento successivi al versamento, sono raggruppate in otto serie dotate di una certa
omogeneità interna ora dal punto di vista formale ora da quello tematico. L’elenco proposto è la mera copia dell’elenco di versamento del 1984, è stato compiuto
un rapido controllo a scaffale che ha evidenziato alcune discrepanze che per il momento sono state recepite nell’attuale elenco senza ulteriori approfondimenti.
• censimento di Genova diviso per quartieri (1466-1531);
• registri di fedi di battesimo, matrimonio e morte, relativi agli anni 1606-1796 (serie non completa per tutti gli anni e i tipi di evento);
• stato delle anime delle parrocchie di Genova (1743-1744);
• registri di atti dello Stato Civile napoleonico relativi al Comune e al Dipartimento di Genova per il periodo 1806-1812;
• registri parrocchiali del Mandamento di Rapallo (1838-1859);
• registri dello Stato Civile dei Comuni del Circondario del Tribunale di Genova, dal 1866 al 1915.
Tali registri possono essere liberamente consultati, accedendo alle sale studio negli orari di apertura indicati su questo sito Archivio di Stato di Genova.
I registri sono altresì consultabili on-line sul portale http://www.antenati.san.beniculturali.it/, ove possono essere reperite le digitalizzazioni complete dei registri dello Stato Civile napoleonico, dei
registri parrocchiali del Mandamento di Rapallo, e della maggior parte dei registri dello Stato Civile
postunitario, di cui è in corso la pubblicazione integrale.
Nel caso in cui non si conoscano elementi sufficienti per poter identificare gli atti relativi agli
antenati ricercati, si consiglia di consultare la seguente documentazione, dalla quale possono essere
ricavati elementi utili (luogo e data di nascita) per il reperimento degli atti dello Stato Civile:
• liste di leva dei mandamenti dei circondari di Genova, Albenga, Savona, Chiavari e Spezia;
• fogli matricolari del distretto militare di Genova, relativi agli anni 1874-1943;
• fogli matricolari del distretto militare di Massa, relativi agli anni 1921-1943
L’Archivio di Stato di Genova non conserva documentazione dalla quale sia possibile estrarre liste
di passeggeri arrivati o partiti via mare.
Tuttavia, è possibile reperire informazioni relative ai passeggeri partiti dal porto di Genova nei
registri dell’ufficio di Sanità Marittima per gli anni 1833-1856. I dati presenti in tali registri (data di
partenza, nome, cognome, età, luogo di nascita, città di destinazione, tipo e nome
dell’imbarcazione, bandiera, nome del capitano) sono disponibili sul portale web: Centro Internazionali Studi sull'immigrazione Italiana
Questa è la bibliografia sui Giustiniani che ritengo essenziale:
Bibliografia sui Giustiniani e
fonti citate
Documentazione sulla famiglia
Giustiniani presente negli Archivi di Stato Italiani
Presso L'Archivio di Stato di Roma (Corso Rinascimento, n. 40) è consultabile il Fondo
della famiglia Giustiniani (sezione famiglie - inventario 35) con preziosi manoscritti e
reperti documentali dalla metà del XVI secolo fino alla fine del XIX secolo.
Documentazione sulla
famiglia Giustiniani presente nelle ricerca bibliografica online dellICCU -
Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni
Bibliografiche (vedi anche Istituto Centrale per il
Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche - ICCU
)
Documentazione
sulla famiglia Giustiniani presente nellOPAC del Polo SBN della Biblioteca nazionale
centrale di Roma (BncR)
Banca dati GABRIEL (in inglese, risultati in italiano)
Il sistema di ricerca bibliografica su un network di biblioteche europee.
Memorie Digitali Liguri,La
raccolta di banche dati per descrivere, reperire ed impiegare informazioni è
stata ed è tuttora una delle più diffuse applicazioni dell'informatica alle
discipline umanistiche.
Elenco delle Biblioteche pubbliche statali.
Sistema Informativo
Unificato per le Soprintendenze Archivistiche noto con l'acronimo SIUSA
www.archive.org praticamente un motore di ricerca di risorse digitalizzate presenti nelle biblioteche e sui siti di tutto il mondo.
Molti documenti e studi sul
Archeologia in rete
oltre dodicimila links censiti e ordinati a cura dell'Università di Siena.
Grazie al contributo della Compagnia di San Paolo e della Fondazione CARIGE la Società ha intrapreso nell'autunno del 2011 un piano di digitalizzazione delle proprie pubblicazioni periodiche esaurite, al fine di presentare ai soci e agli utenti il ricco complesso di testi scientifici editi in oltre un secolo e mezzo di studi, riprodotti in formato digitale e liberamente scaricabili.
All'interno del sistema, per ciascuna serie è presente una pagina che reca l'elenco dei volumi che la compongono e i relativi sommari, compilati secondo i criteri redazionali di ciascuna serie; per ciascun volume è presente una pagina che ne riporta il sommario e la riproduzione fotografica; è altresì possibile scaricare il file dell'intero volume in formato pdf (su cui è stato effettuato riconoscimento dei caratteri con motore OCR) o in formato di solo testo.
Acta Sanctorum Versione elettronica dei testi apparsi originariamente a stampa per la Société des Bollandistes di Anversa. E' possibile la ricerca testuale.
Artcyclopedia Portale con possibilità di ricerca per nome, titolo e museo, con link ad altri strumenti di ricerca utili. Accesso libero. Artist Signatures Nel sito, curato da John Castagno, è possibile visualizzare (e ricercare) firme, monogrammi, simboli di artisti di tutte le epoche e in tutti gli alfabeti. Accesso libero, ma subordinato alla registrazione dei dati dello studioso. artdiscovery.net Motore che effettua una ricerca in molti cataloghi elettronici di biblioteche e in numerosi database, evoluzione di artlibraries.net, basato sostanzialmente sulla base di dati di WorldCat. Artstor
Ricchissima banca dati di immagini, fotografie e riproduzioni di opere d'arte di
tutti i tempi e tutte le aree geografiche. Possibilità di salvare le ricerche e
condividerle. BHA - Bibliography of the History of Art A partire dall'aprile 2010 il Getty Institute ha reso disponibili gratuitamente i dati più ampia banca dati bibliografica di ambito storico-artistico registrati fino al 2008. Per la bibliografia dal 2008 in poi esiste la banca dati a pagamento IBA (v. sotto) Fototeca Zeri Il catalogo (in via di completamento) della biblioteca e della raccolta fotografica della Fondazione Federico Zeri presso l'Università di Bologna. IBA - International Bibliography of Art
Banca dati di riferimenti bibliografici e abstract relativi a documenti di letteratura artistica pubblicati dopo il 2008 o indicizzati dal Getty Institute (editore) dopo quella data, a completamento della banca dati gratuita BHA
(v. sopra). ICA - Index of Medieval Art Banca dati di argomento iconografico, già Index of Christian Art, con possibilità di ricerche per parola chiave e di visualizzazione delle immagini di pubblico dominio. I contenuti approfonditi sono a pagamento. KubiKat Ricerca (per parole del titolo o del soggetto) nel catalogo del Kunsthistorisches Inst.(Firenze), del Zentralinst. für Kunstgeschichte (Monaco) e della Bibl.Hertziana (Roma), oltre che nello spoglio delle riviste curato da tali enti. Accesso libero. Patrologia Latina Database Versione elettronica dei volumi apparsi originariamente a stampa per la cura di J.-P. Migne.
E' possibile la ricerca testuale. Biblioteca digitale di storia dell'arte di Roma E' possibile la ricerca testuale.
Europeama collection Esplora 58,163,798 opere d'arte, manufatti, libri, video e suoni provenienti da tutta Europa
I FONDI GIUSTINIANI
Presso il sitema SIUSA, Sistema Informativo
Unificato per le Soprintendenze Archivistiche sono presenti due fondi Giustiniani:
Fondo Giustiniani Bandini presso la Fondazione Camillo Caetani (via
delle Botteghe Oscure, 32 00186 Roma)
Estremi cronologici: sec. XI - sec. XX
Consistenza: Unità 1114: 648 buste, 264 registri, 171 mappe, 31 diplomi e
attestati Storia archivistica: L'archivio Giustiniani Bandini, dichiarato di notevole
interesse storico il 15 aprile 1969, in seguito alla morte della proprietaria avvenuta nel
1977 è stato depositato presso la Fondazione Caetani nel 1983.
Descrizione: Il fondo, ordinato e inventariato nel 1928, è stato articolato in due
sezioni, storica ed amministrativa, secondo criteri del tutto arbitrari. Nelle due
sezioni, infatti, è possibile trovare documentazione analoga: nella sezione storica si
sono individuate in prevalenza le carte relative alle più antiche vicende della casata
(testamenti, diplomi, atti giudiziari) ma anche atti amministrativi; in quella
amministrativa si trovano i documenti che riguardano la gestione del patrimonio (tenute di
Fiastra, S. Maria in Selva, Sarrocciano, Lanciano e Rustano) e la contabilità familiare,
ma anche la corrispondenza personale, testamenti ed atti giudiziari. Al momento del
trasferimento dell'archivio presso la Fondazione Caetani, è stata trovata altra
documentazione che è stata riordinata e descritta, a cura della Soprintendenza
Archivistica per il Lazio, in un'appendice all'inventario del 1928. L'appendice,
costituita in gran parte di corrispondenza relativa ai secc. XIX e XX, carte
amministrative e materiale fotografico, si articola in sei sezioni:
1. carte familiari (genealogia; testamenti; carte "diverse"; carte della
famiglia Gravina di Ramacca; corrispondenza, carte personali e materiale a stampa relativi
ai singoli membri della famiglia - tra cui Nicoletta Grillo madre di Cecilia Giustiniani;
Maria Massani, moglie di Sigismondo Giustiniani Bandini; Maria Lanza di Trabia, moglie di
Carlo Giustiniani Bandini - e, a parte, carteggio relativo a membri della famiglia Gravina
di Ramacca, tra cui Manfredi e la madre Blandine, figlia di Richard Wagner; carte
personali non identificate; carte relative a persone estranee alla famiglia Giustiniani
Bandini; diari; menu), 1569-1977, 36 bb.;
2. carte relative al patrimonio (carte amministrative e contabili; foglietti di cassa;
quaderni di conti), 1758-1974, 15 bb.;
3. fotografie e disegni, 1864-1974, 3 bb.;
4. orazioni d'occasione e materiali a stampa, 1690-1967, 2 bb.;
5. diplomi, medaglie, attestati, 1910-1971;
6. mappe, secc. XVIII-XX.
L'appendice comprende inoltre 35 registri (libri di spese, giornali di cassa,
copialettere, registri mortuari) che sono stati aggiunti all'inventario dei registri.
Strumenti di ricerca interni al fondo: Rubrica in due volumi di persone, luoghi e
cose notevoli
Documentazione collegata:Odescalchi, famiglia, Documentazione relativa alla
famiglia Giustiniani, e in particolare al feudo di Bassano di Sutri, si trova anche presso
l'archivio privato Odescalchi, in seguito all'acquisto di tale feudo da parte di Livio III
Odescalchi nel 1854. Conservata presso: Privato Odescalchi, famiglia, Documentazione
relativa al feudo di Bassano di Sutri (1390-1917, 415 tra buste e registri e varie
pergamene). Conservata presso: Archivio di Stato di Roma Giustiniani, famiglia, Il fondo,
dotato di un inventario del 1928, è costituito da 2 registri, 141 buste, 77 filze e 5
rubriche (1569-1869). Conservata presso: Archivio di Stato di Roma
La documentazione è stata prodotta da: Giustiniani Bandini (Luogo: Roma sec. XI -
sec. XX ) principi, duchi di Mondragone, marchesi di Lanciano e Rustano. Intestazioni:
Giustiniani Bandini, principi, duchi di Mondragone, marchesi di Lanciano e Rustano, Roma,
secc. XI - XX.
La famiglia Bandini, originaria delle Marche, risulta già nel corso del sec. XII
stabilita a Camerino, dove ben presto si distinse nell'esercizio di attività pubbliche e
nelle arti. Nel corso del sec. XVIII la famiglia ingrandì notevolmente i suoi
possedimenti. Il 29 ottobre 1721 Filippo Bandini ottenne da Innocenzo XIII l'investitura
della rocca di Varano nel contado di Camerino, mentre con un chirografo del 30 maggio 1753
Benedetto XIV concesse ad Alessandro la vendita dei feudi di Lanciano e Rustano che furono
eretti in marchesato. I legami con la famiglia principesca dei Giustiniani furono
stabiliti in seguito al matrimonio, avvenuto nel 1815, tra Carlo Bandini (1779-1850) e
Cecilia (1796-1877), figlia di Vincenzo Giustiniani e Nicoletta del Grillo duchessa di
Mondragone, ed ultima discendente del ramo romano dei Giustiniani. Dal matrimonio nacque
Sigismondo, che nel 1855 ottenne il patriziato romano e, nel 1863, il titolo di principe
romano. La famiglia si è estinta con la morte, nel 1977, di Maria Sofia Giustiniani
Bandini vedova del conte Manfredi Gravina di Ramacca. Vedi anche il link: I Giustiniani di Genova ed i
Bandini-Giustiniani
Bibliografia:
AMAYDEN T., La storia delle famiglie romane, con note ed aggiunte del comm. CARLO AUGUSTO
BERTINI, Roma, Collegio Araldico (ristampa fotomeccanica, Bologna, Forni, 1967)
BUSIRI VICI A., Una singolare coppia principesca romana: i Giustiniani, in
"L'Urbe", 1969, 5, pp. 1-5
CIUFFONI S., Il feudo di Bassano di Sutri nel corso del XVII secolo, in "Rivista
storica del Lazio", 1997, 6, pp. 81-109
DANESI SQUARZINA S., I Giustiniani e l'Oratorio dei Filippini, in "Storia
dell'arte", 1995, 85, pp. 369-394
DI CROLLOLANZA G.B., Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili
italiane estinte e fiorenti, Pisa, 1886-1890 (ristampa anastatica, Bologna, Forni, 1965)
PRUNAI G., L'Archivio Bandini [Siena, secc. XIII - XX], in "Notizie degli Archivi di
Stato", 1943, 3-4, pp.168-171
SPRETI V., Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, 1928-1935 (ristampa
anastatica, Bologna, Forni, 1969)
Fondo Giustiniani presso Archivio di Stato di Roma (Archivio Giustiniani poi Odescalchi di Bassano)
L’archivio dei Giustiniani di Roma, prima del ramo di Negro, poi del ramo Banca, era conservato nel palazzo a S. Luigi dei Francesi.
Nel 1910 Augusto Corsetti, sequestratario giudiziale del fedecommesso Giustiniani e liquidatore del palazzo di famiglia, donò all’Archivio di Stato di Roma l’archivio familiare Giustiniani.
L’archivio conserva poche scritture dell’epoca di Chio, prima del 1566, e alcuni atti riguardanti il ramo Banca a Messina. Gran parte dell’archivio fu prodotto a Roma, dal ramo di Negro, fino al 1637, e poi dal ramo Banca. Alcuni atti riguardano parenti come Orazio e Giorgio Giustiniani, personaggi che ebbero rilevanza nelle vicende dei Giustiniani a Roma.
Non sono pervenuti a noi i libri mastri, i giornali di entrata e uscita, i libri dei Monti e gli altri registri contabili. Lacuna inspiegabile, vista, oltretutto, la rilevanza dei Giustiniani tra fine Cinquecento e inizio Seicento come banchieri a Roma. Per il periodo fino al 1637 fa fede dell’esistenza del gran numero di libri contabili, oggi irreperibili, l’inventario ereditario di Vincenzo (1637) in cui sono descritti accuratamente registri contabili e volumi di strumenti notarili spettanti a Giuseppe e poi, dal 1600, a Vincenzo e al cardinale Benedetto.
Si conservano, in generale, solo i volumi delle filze di giustificazioni e le scritture sciolte (conti, misure e stime, bilanci di dare e avere, ecc.). Al contrario, nel fondo “Archivio Giustiniani poi Odescalchi di Bassano”, di cui si dirà appresso, stralciato dall’archivio familiare all’epoca dell’alienazione di Bassano (1854), i libri contabili di Bassano sono in gran parte conservati.
Appare logico congetturare che lo stralcio o la dispersione o la distruzione dei libri contabili dell’amministrazione centrale dei Giustiniani sia evento posteriore al 1854.
Riordinamento settecentesco
Nel 1717 fu affidato a Cesare Giuseppe Bianchi l’incarico di riordinare l’archivio. L’archivista, ispirandosi al metodo da lui adottato nei precedenti riordinamenti degli archivi delle famiglie Ruspoli e Casali, operò secondo precisi criteri: una parte della documentazione fu ripartita entro “armarii” identificati con lettere alfabetiche. Sono a noi pervenute le scritture suddivise negli armarii da A a F, e una busta di lettere dell’armario “O”.
Il criterio della ripartizione era per materie, delle quali qui, per semplificazione, si dà un quadro sintetico. Per il quadro completo delle diverse materie e dei titoli originali dei relativi raggruppamenti si veda l’Inventario (presso l’Archivio di Stato di Roma).
Armario A: genealogie e memorie, bolle, brevi, patenti, licenze, indulti, suppliche, memoriali, testamenti e donazioni, strumenti notarili, apoche di contratti, obblighi, capitoli matrimoniali, inventari, misure e stime, piante.
Armario B: bandi, editti e notificazioni; documenti contabili (conti, bilanci e rendiconti, misure e stime; mandati e ricevute di pagamento; cedole di deposito, ecc.); atti civili su materie economiche (inibizioni, monitori, sequestri, ecc.; fedi; esami di testimoni; decisioni e sentenze di tribunali, ecc.)
Armario C: atti di cause.
Armario D: feudi di Bassano di Sutri e di Corbara (in Umbria)
Armario E: possedimenti extra-urbani: commende abbaziali (San Pastore di Rieti, Santo Stefano di Sutri), tenute e casali (Borghetto alla Storta, Polline a Bassano, Settevene di Nepi, Casal Rotondo e Torritola[1] fuori porta San Sebastiano); Bassano e Corbara; inoltre: Chio.
Armario F: atti di cause; strumenti notarili e obblighi.
Ciascun armario si suddivideva in quattro “parti”, probabilmente corrispondenti ai ripiani: nella parte prima erano collocati i “mazzi” A-F; nella parte seconda i mazzi G-N; nella parte terza i mazzi O-T; nella parte quarta, corrispondente al ripiano più in basso, erano collocati soprattutto i tomi rilegati (volumi e registri).
Ciascun mazzo era costituito da un fascio di fascicoli legati assieme con spaghi a un piatto ligneo, supporto fungente anche da frontespizio; sul piatto fu incollato un foglio recante lo stemma Giustiniani e l’annotazione archivistica della segnatura del mazzo e delle materie ivi contenute.
Come si è visto, gli armarii A, B, F radunavano più materie; ciascuna materia costituiva un raggruppamento, un’aggregazione logica ideata secondo considerazioni puramente diplomatistiche (le “bolle”, gli “istrumenti”, le “fedi”, ecc.) o secondo criteri intermedi tra forma e contenuto degli atti (le cause, gli inventari, i conti, ecc.) o in base al contenuto (le abbazie, Bassano, le tenute extraurbane, ecc.). Così, nell’armario A, il mazzo A conservava le “genealogie e memorie”, i mazzi B-C conservavano “bolle”, i mazzi D-F conservavano i “brevi” e via dicendo.
All’interno di ciascun mazzo si trovano le unità archivistiche create dall’archivista riordinatore settecentesco: ciascuna unità, che oggi modernamente definiremmo “fascicolo” o “posizione”, reca sulla camicia annotati in ordine:
- data delle scritture conservate
- breve regesto del contenuto
- numero dell’unità archivistica
- lettera alfabetica del mazzo (mancante nel caso dei registri e volumi collocati nella parte quarta)
- lettera alfabetica dell’armario
- numero della “parte”.
L’archivista Cesare Giuseppe Bianchi redasse diligentemente repertori intitolati “rubricelle”, in parallelo alla sistemazione delle carte entro camicie, mazzi e armarii.
In ciascuna rubricella, organizzata per armario, mazzi e numeri di unità archivistiche, fece copiare le intitolazioni di ciascun mazzo così come le aveva fatte scrivere sul frontespizio del mazzo (piatto ligneo) e le intitolazioni di ciascuna camicia delle unità archivistiche così come le aveva scritte di suo pugno. Redasse anche un repertorio cumulativo di tutte le unità create e regestate: fu chiamato “Rubricellone”; non è pervenuto a noi, ma si conserva un “Repertorio del Rubricellone”, cioè un indice del Rubricellone, redatto nel 1729, che fu, probabilmente, l’anno di compimento dell’intervento archivistico del Bianchi.
La grafia delle intitolazioni delle camicie è certamente di Cesare Giuseppe Bianchi. Sulle rubricelle sono individuabili altre due grafie dalle quali si riconosce, per confronto con gli atti contabili coevi, che due ufficiali della computisteria (o della cancelleria) di casa Giustiniani provvedevano a riportare sulle rubricelle le intitolazioni apposte dal Bianchi sulle camicie. A queste grafie subentra poi la grafia di altro personaggio, grafia assolutamente diversa e inconfondibile, che, in considerazione delle date delle unità regestate, può con certezza riferirsi all’archivista che successe dopo il 1729 al Bianchi e che proseguì, per qualche tempo, nella aggiunta di nuove unità archivistiche ai vari mazzi, secondo il metodo inaugurato dal predecessore.
Questo sistema, pur ordinatissimo e razionale, presenta oggi tutti i limiti propri della mentalità degli archivisti dell’epoca. Va soprattutto notato che il riordinatore settecentesco non ha trasmesso a noi gli incartamenti originari così come si erano formati fino ad allora, ma li smembrò, almeno in parte, ripartendo le carte secondo distinzioni formali. Per esemplificare, possiamo logicamente supporre che ciascun incartamento originale trattasse il distinto contenuto di un “negozio” o “affare” (un’eredità, una compravendita, un matrimonio, ecc.) e che fosse certamente costituito da più scritture formalmente differenti (un breve apostolico di autorizzazione, un atto notarile, una memoria legale, una fede autentica, ecc.); è probabile che il riordinatore settecentesco sfasciasse l’incartamento per negozio o affare, procedendo a smistare il breve nel mazzo dei brevi, l’atto notarile nel mazzo degli atti notarili, la memoria legale tra le altre memorie legali, la fede autentica tra le altre fedi autentiche. E’ la tipica procedura che avvenne nei riordinamenti avvenuti nei secoli XVII e XVIII.
Le “rubricelle”, preziosissime, furono riviste ed integrate intorno al 1928 dall’archivista di stato Maria Zappalà, che annotò mancanze e aggiunse alcune unità archivistiche.
Mancano le rubricelle degli armarii D-E. La lacuna è spiegabile: a seguito della vendita di Bassano, nel 1854, passarono agli acquirenti Odescalchi anche le scritture riguardanti tale possedimento, come previsto nel contratto di alienazione. Lo stralcio d’archivio, tuttavia, non fu perfetto. Una certa parte delle carte riguardanti Bassano non pervenne agli Odescalchi e costituisce ancora le unità archivistiche degli armarii D-E, oltre a trovarsi disseminata un po’ dovunque nell’archivio Giustiniani.
Gran parte, invece, della documentazione di Bassano passò nell’archivio Odescalchi e fu riorganizzata secondo i criteri stabiliti dall’archivista di casa Odescalchi nel corso della seconda metà dell’Ottocento; furono spesso smembrate le antiche unità archivistiche, dando luogo a nuovi fascicoli recanti nuove segnature. Così le antiche rubricelle persero la loro funzione per il reperimento delle carte e, cadute in disuso, non sono a noi pervenute.
La documentazione relativa a Bassano, così stralciata, si trova oggi conservata in ASR, in gran parte nel fondo “Archivio Giustiniani poi Odescalchi di Bassano”, in minima parte nel fondo “Archivio Odescalchi – ultimo versamento”. La documentazione riordinata negli armarii settecenteschi è contenuta nelle attuali buste 1-61, oggetto dell’inventariazione effettuata dalla Cooperativa Clavis Aurea. Un’altra parte dell’archivio della famiglia Giustiniani di Roma restò fuori dal riordinamento in armarii e mazzi, per almeno due distinte ragioni. In un primo caso si trattava di documentazione che, come in tanti altri archivi di privati e di enti, non esigeva complesse ripartizioni e regestazioni: trattandosi di tipologie archivistiche caratterizzate dalla serialità cronologica (corrispondenza, serie contabili come le filze di giustificazioni), bastava un semplice ordinamento cronologico, anno per anno, a garantirne la buona organizzazione, la reperibilità e l’individuazione. In un secondo caso si trattò di materiale formatosi nell’archivio in un’epoca successiva al riordinamento, quando, per incuria, si abbandonarono criteri di buona tenuta delle carte. Si tratta di: - corrispondenza (buste 103-114) - documentazione diversa di Bassano e di Corbara: obblighi e polizze, contabilità, corrispondenza (buste 115-122) - cause (buste 123-124) - documentazione del secolo XIX: contabilità, affari legali, ecclesiastici, ecc. (buste 126-129) - manoscritti diversi (busta 130) - inventari e eredità, ecc. (buste 131-134 e 218) - strumenti notarili (buste 135-137) - contabilità: in gran parte filze di giustificazioni, 1699-1806 + poche scritture precedenti e seguenti (buste 138-217 e 219). Per tutta questa documentazione esiste la schedatura sommaria redatta dalla Zappalà nel 1928, allegata al presente inventario in fotocopia e le cui schede originali sono conservate nella cassetta n. 19 in Sala di studio.
Fondo Giustiniani Odescalchi presso Archivio di Stato di
Roma (Fondo Privato )
Estremi cronologici: sec. XIV - sec. XX
Consistenza: Unità 1164: buste e registri. Storia Archivistica: L'archivio è
stato dichiarato di notevole interesse storico il 15 settembre 1967.
Descrizione: Il fondo non presenta divisioni in serie. Si possono individuare,
oltre alle consuete tipologie documentarie degli archivi familiari quali, istrumenti,
cause, lettere, testamenti, donazioni ecc., consistenti nuclei documentari relativi ai
seguenti argomenti: Innocenzo XI e causa di beatificazione; famiglia Orsini, dalla quale
Livio I acquistò il ducato di Bracciano, con documenti dal 1393; ducato di Bracciano, dal
1414; beni in Lombardia, dal 1482; ducato di Sirmio, dal 1687 con memorie dal sec, XII;
feudo di Bassano e famiglia Giustiniani da cui gli Odescalchi lo acquistarono nel 1854,
con documenti dal 1492; Cristina di Svezia, con documenti relativi ai suoi rapporti con
Innocenzo XI e all'acquisto di parte dei suoi beni ereditari da parte degli Odescalchi dal
1655.
Ordinamento:Le unità archivistiche, conservate in 16 armadi, recano la segnatura
dell'armadio seguita da una lettera alfabetica che fa riferimento al palchetto e da un
numero progressivo all'interno del palchetto. Nelle buste si trova anche una numerazione
delle posizioni.
Strumenti di ricerca interni al fondo: Esiste uno schedario delle posizioni più
importanti di oltre 4000 schede ordinate cronologicamente. La Soprintendenza archivistica
per il Lazio ha effettuato un riscontro dello schedario con la documentazione esistente
provvedendo a schedare la documentazione ivi non descritta.
Documentazione collegata :Odescalchi, ducato di Ceri e castello di Palo, Carteggio
e documentazione contabile, secc. XVII - XIX (200 tra filze e registri). Conservata
presso: Archivio di Stato di Roma
Odescalchi, feudo di Bassano di Sutri, 415 unità tra buste, registri e varie pergamene,
1390-1917. Conservata presso: Archivio di Stato di Roma
Odescalchi, feudo di Bracciano, La documentazione (230 ml.) si riferisce anche a Palo,
Roma e ducato di Sirmio, secc. XIV - XIX. Conservata presso: Archivio di Stato di Roma
La documentazione è stata prodotta da : Odescalchi (sec. XIII - sec. XX) principi
di Bassano, duchi del Sirmio, duchi di Bracciano. Intestazioni:
Odescalchi, principi di Bassano, duchi del Sirmio, duchi di Bracciano, Roma, secc. XIII -
XX.
La famiglia Odescalchi è di antichissima origine. Si ritiene che il capostipite,
storicamente più attendibile, sia un Giorgio vivente in Como nell'anno 1290, nel luogo
cioè dove gli Odescalchi vissero e prosperarono fino dai tempi più remoti della loro
storia, dove risultano essere stati iscritti sempre al locale decurionato e dove hanno
esercitato attività economiche e politiche. Dal figlio di Giorgio, Guidollo, discesero
due rami: quello di Giannollo, primogenito, e quello di Pietrollo, secondogenito. Del ramo
di Giannollo troviamo Bartolomeo, nel 1590, e successivamente, attraverso alcuni
discendenti, Benedetto poi divenuto papa Innocenzo XI. La famiglia si estinse con Livio I
(1658-1713), figlio di Carlo, fratello del papa. Questi ultimi due personaggi portarono la
famiglia all'apogeo della notorietà e della potenza in campo religioso, militare e
politico. Benedetto, eletto al soglio pontificio nel 1676, fu uomo di grande onestà e
rigidezza morale e assertore dell'autorità pontificia. Si occupò del riordino del
catasto e delle finanze dello Stato. Morì in concetto di santità e fu santificato nel
1956. Livio I acquistò nel 1678 il ducato di Ceri, nel 1687 il castello di Palo e nel
1696 il ducato di Bracciano dagli Orsini. Distintosi per il suo valore nell'assedio di
Vienna ed anche come segno di riconoscenza per quanto il papa, suo zio, aveva fatto per la
liberazione della città dai Turchi, ebbe dall'imperatore Leopoldo I l'investitura dei
ducati di Sirmio e di Sava in Ungheria e Slavonia oltre al titolo di "Altezza
ducale". Carlo III di Spagna lo insignì del Toson d'oro e del titolo di Grande di
Spagna di I classe. Fu iscritto tra i nobili di Venezia nel 1676 e fu eletto Generale
della Chiesa dai cardinali in conclave nel 1689. Fu candidato al trono di Polonia nella
Dieta del 1697 e nel 1679 fu creato principe del Sacro Romano Impero con diritto di
trasmettere il titolo ai discendenti di ambo i sessi. Non avendo figli, Livio I adottò
Baldassarre, suo cugino, nato dal matrimonio di Lucrezia, sorella del papa, con Alessandro
Erba e a lui lasciò beni e titoli. Con Baldasarre ebbe origine un nuovo casato che
riuniva gli Erba e gli Odescalchi ma che continuò sotto il solo cognome degli Odescalchi.
A Baldassarre si deve l'acquisto del palazzo in Piazza SS. Apostoli nel 1745 dalla
famiglia Chigi. Augusto Odescalchi (1808-1848) dette origine al ramo ungherese della
famiglia. Tra gli altri personaggi della famiglia ricordiamo: Baldassarre II (1748-1810)
fondatore dell'Accademia degli Occulti; Carlo (1786-1841) predicatore di chiara fama;
Luigi (sec. XIX), esploratore, archeologo e scrittore di cose egiziane; Baldassarre
Ladislao (1844-1909) patriota, deputato e senatore, fondatore della città di Ladispoli.
Bibliografia:
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VALORI A., Condottieri italiani del Seicento, Roma, 1946
Inventario dell'Archivio Storico del Comune di Bassano Romano
a cura di
Anna Grazia Petaccia
Introduzione Storica
Bassano Romano è situato a 34 Km a sud della provincia di Viterbo e a circa 50 Km da Roma; costituito e sviluppatosi su un rilievo di tufo vulcanico a 450 m. sul livello del mare, conserva tuttora un tempo agli Anguillara, poi ai Giustiniani ed ora agli Odescalchi, che occupa un lato della piazza principale, sulla quale si affacciano anche la Chiesa Parrocchiale, dedicata all’Assunta, ed il Palazzo Comunale.
In epoca medioevale Bassano apparteneva al territorio di Sutri, che a quel tempo era molto vasto e comprendeva anche Trevignano, Ronciglione, Capranica, estendendosi fino a Vetralla.
Le prime notizie di Bassano risalgono al XII secolo: le fonti attestano che il primo castello in Bassano fu fondato dai sutrini tra il 1157 e il 1175; nel registro del Rettore Malvoti del 1298 Bassano compare tra i feudi che pagavano il focatico.
Nel registro camerale del cardinale Albornoz del 1354 è indicato come signore di Bassano Riccardo di Puccio.
Nel XIV secolo figura come proprietaria di una parte del feudo di Bassano la famiglia degli Anguillara, che in seguito nel secolo successivo lo possedette in comproprietà con i Savelli.
Nel 1505 la lite tra le due famiglie per il possesso di Bassano risulta definitivamente risolta, e gli Anguillara compensarono in denaro i Savelli per acquistare il terzo di proprietà spettante a questi ultimi.
Il 12 giugno del 1595 Flaminio dell’Anguillara, con autorizzazione di Clemente VIII, vendette il castello a Giuseppe Giustiniani, uno degli esponenti della importante famiglia di banchieri genovesi. Con motu proprio di Clemente VIII del 29 giugno 1604 furono concessi diversi privilegi a Vincenzo Giustiniani signore di Bassano; il 22 novembre 1605 Paolo V eresse Bassano a marchesato e il 21 novembre 1644 Innocenzo X lo elevò a principato.
Giacomo Stuart, primogenito di Giacomo II, fu ospite a Bassano dei principi Giustiniani nel 1717 e nel 1721.
Nel 1854 la principessa Donna Sofia Branika Odescalchi,moglie del principe Livio Odescalchi, acquistò l’intero ex feudo di Bassano dal marchese Leonardo Giustiniani.
La documentazione presente nell’archivio storico comunale permette di conoscere molti aspetti della storia di Bassano Romano, a partire dal XV secolo: di particolare interesse risultano i documenti che trattano dei rapporti tra la comunità ed i propri feudatari, i Giustiniani prima ed in seguito gli Odescalchi, soprattutto riguardo l’amministrazione dei numerosi terreni, pascoli, boschi e tenute di loro proprietà (le selve e i castagneti di Fogliano, Intergo, Monte Guercino, la macchie di Montavano, Canapine, Cavoni, i terreni di Montelungo Pantano, i pascoli della tenuta dell’Agliola detta dei Muti e della Quercia, etc.). Su questi territori peraltro la popolazione di Bassano conservò nel tempo l’esercizio dei diritti di servitù e di usi civici (ossia di seminari, legnare, far ghiande, par pali, fare erba e fieno, etc.) di cui usufruiva “ab immemorabili”, e dimostrò sempre una grande fermezza e determinazione nel voler mantenere e fare rispettare l’osservanza di tali diritti.
In diverse occasioni i documenti fanno riferimento all’esistenza di uno Statuto Municipale “antichissimo”, la cui copia manoscritta del 1856 è attualmente conservata presso l’Archivio di Stato di Roma (Statuta Terrae Bassani, vol. 811/4).
Alcuni documenti presenti nell’archivio storico comunale testimoniano inoltre che il territorio di Bassano era abitato già in età romana: in un fascicolo risalente agli anni tra le fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento si conservano infatti le relazioni e i risultati degli scavi archeologici effettuati nel maggio 1889 nella località denominata “Prato Casale”, che permisero portare alla luce i resti, in particolare alcuni mosaici, appartenenti a una villa di epoca romana.
Introduzione Archivistica
L’Archivio Storico del Comune di Bassano Romano, ossia il complesso dei documenti prodotti e ricevuti dal Comune e risalenti al periodo precedente l’ultimo quarantennio, comprende una ricca ed abbondante documentazione, che parte dal XV secolo.
All’inizio del lavoro si è provveduto in primo luogo a rintracciare ed individuare la documentazione appartenente all’archivio storico comunale, la quale era conservata in due distinti locali gran parte dei registri erano collocati su scaffali all’interno di un ampio magazzino di proprietà comunale, adibito ad autorimessa, frammisti a registri appartenenti all’archivio di deposito.
Il restante dei documenti, in prevalenza carteggio e documentazione finanziaria e contabile, occupava l’intero soppalco di un locale appartenente agli edifici delle scuole medie; tutto il materiale archivistico era conservato in faldoni e disposto senza un preciso ordine su scaffalature metalliche.
Si è proceduto in un primo momento al recupero di tutto il materiale documentario, che è stato trasferito in una sede provvisoria, un’ampia stanza anch’essa situata in prossimità delle scuole medie, dove è stata effettuata la schedatura completa della documentazione dell’archivio storico comunale, ultimata nell’anno 2000.
La sede definitiva, una stanza attigua alla biblioteca comunale, ubicata all’interno del complesso degli edifici delle suole superiori, è stata nel frattempo arredata con gli scaffali acquistati per questo scopo.
Da segnalare che i registri più antichi appartenenti all’archivio comunale, restituiti a Bassano Romano dall’Archivio di Stato di Viterbo, sono conservati in un armadio chiuso con vetrine all’interno della biblioteca comunale; dopo averli inventariati, si è ritenuto opportuno lasciarli fisicamente nella stessa posizione nella quale sono stati trovati.
Il fondo diplomatico inserito all’inizio dell’inventario contiene l’unico documento in pergamena rinvenuto, un atto notarile del 2 settembre 1480.
Il complesso della documentazione dell’archivio storico comunale è stato suddiviso ed articolato per serie, riordinato e ripartito cronologicamente all’interno di quattro grandi periodi storici, che riflettono importanti e profondi cambiamenti a livello istituzionale ed amministrativo: l’Antico Regime, che abbraccia il periodo dall’inizio dall’inizio del XV secolo fino al 1797, il Periodo Francese e della Restaurazione, che partendo dal 1798 arriva al 1870, il Regno d’Italia che inizia nel 1871 e termina nel 1946, ed infine la Repubblica italiana, proclamata il 2 giugno 1946.
Per quanto riguarda il periodo dell’Antico Regime, si conservano numerosi registri, che sono stati organizzati nelle serie dei Libri dei Consigli (il più antico dei quali risale alla fine del XVI secolo), degli Istrumenti, degli Atti d’Asta; del carteggio fanno parte un registro di copialettere della prima metà del XVIII secolo e un fascicolo di lettere inviate dal Principe Vincenzo Giustiniani ai Priori di Bassano dal 1702 al 1714.
Nella documentazione finanziaria e contabile sono compresi i registri di Entrate e di Uscite del Comune, i Libri dei Mandati di pagamento, i Sindacati; è inoltre conservato un registro che descrive analiticamente i terreni esistenti nel territorio di Bassano, con la valutazione ed il prezzo di ciascun fondo, rilevazioni necessarie per la formazione del Catasto.
In un volume intitolato “Specchio dell’Ill.ma Comunità di Bassano”, comprendente gli anni dal 1670 al 1815, sono registrate “tutte quelle cose più notabili che occorreranno giornalmente alla detta Comunità”: nello Specchio è infatti riportato il diario giornaliero dei principali avvenimenti relativi alla Comunità di Bassano, come le decisioni prese dal Consiglio dei Dodici e dei Quaranta, la messa al bando dei beni della Comunità, l’elezione e la nomina degli ufficiali (i Priori e i Consiglieri), le copie di Editti ed Ordini, i resoconti delle visite fatte all’Archivio di Bassano dai Revisori e Visitatori Apostolici degli Archivi, le memorie delle feste e ricorrenze religiose più importanti (come la festa della Madonna dei Monti celebrata il 1° maggio e la festa di San Gratililano Protettore della Comunità del 12 agosto), memorie diverse sulle vendemmie, sui raccolti, sui lavori alla Chiesa Parrocchiale, etc.
Il registro contiene inoltre la copia di tre inventari delle scritture conservate nell’Archivio del Comune e risalenti agli anni 1676 (cc. 29 v. e sgg.), 1762 (cc. 95 e sgg.) e 1770 (cc. 155 v. e sgg.).
Il periodo Francese e della Restaurazione comprende le serie dei Libri dei Consigli, del Libro della Visita compiuta alla Comunità di Bassano nel 1803, degli Istrumenti e Contratti, degli Atti d’Asta, le diverse serie di carteggio (numerosi fascicoli di carteggio disposti in ordine cronologico, la corrispondenza indirizzata al Maire di Bassano, i registri di copialettere e di raccolta delle circolari) e di documentazione finanziaria e contabile (registri di Entrate e Uscite, Mandati di pagamento, Sindacati), le Imposte e Tasse, lo Stato Civile.
Tra i documenti appartenenti al periodo del Regno d’Italia, risulta di notevole consistenza il carteggio amministrativo, per il quale nel corso degli anni sono stati utilizzati diversi sistemi di gestione e di ordinamento; dal 1871 al 1897 si ha carteggio fascicolato per pratiche, riordinato ed inventariato in successione cronologica: di particolare rilevanza è il fascicolo relativo agli usi civici, in cui si conserva documentazione riguardante le vertenze sorte tra il Comune ed i principali proprietari terrieri di Bassano (primi fra tutti gli Odescalchi, in causa con il Comune soprattutto per la macchia denominata “Montevano”) per le affrancazioni dei terreni dalle servitù di pascolo pubblico e di altri diritti civici.
A partire dal 1913 il carteggio viene fascicolato e suddiviso in base alle 15 categorie stabilite dal titolario modello, a seguito della Circolare del Ministero dell’Interno n. 17100/2 del 1 marzo 1897.
La corrispondenza, riordinata per anno, è articolata all’interno dei fascicoli per categorie e per classi; nel corso del lavoro di riordinamento, si è rilevato che il Comune ha sempre adottato per l’archiviazione della corrispondenza il titolario modello, introducendo tuttavia di anno in anno alcune modifiche per quanto riguarda le voci delle singole classi e sottoclassi contenute nelle diverse categorie. Per tale motivo non è stato possibile ricostruire un titolario generale applicabile per tutti gli anni ed è stato quindi necessario nella stesura dell’inventario indicare per esteso ogni singolo titolo di ciascun fascicolo.
A partire dal 1944 e per tutto il periodo della Repubblica Italiana, cambia il modo di organizzare e di archiviazione del carteggio: la corrispondenza infatti risulta ordinata e fascicolata per categorie all’interno di ciascun anno, mentre viene a mancare completamente la suddivisione in classi e sottoclassi.
La documentazione finanziaria e contabile, sia per il periodo del Regno d’Italia per il periodo della Repubblica Italiana, rinvenuta in completo stato di disordine, è stata ordinata ed articolata per serie, e all’interno di ciascuna serie i fascicoli e i registri sono stati disposti in ordine cronologico. Si sono pertanto formate le seguenti serie contabili: Bilanci di Previsione, Libri Mastri, Documentazione finanziaria e contabile ordinata per anno, comprendente mandati di pagamento e ordinativi d’incasso.
Per quanto le serie appartenenti allo Stato Civile ed Anagrafe, sia per il Periodo Francese e della Restaurazione, sia per il Regno d’Italia e per la Repubblica Italiana, è da segnalare che la documentazione comprendente i registri di Atti di Nascita, Atti di Matrimonio, Atti di Morte, è stata analiticamente descritta nel presente inventario, ma non è stata numerata, poiché costituisce parte integrante ed è fisicamente conservata nell’Archivio dello Stato Civile del Palazzo Comunale di Bassano Romano.
Sono inoltre presenti diversi archivi aggregati, ossia quei fondi che, pur essendo conservati all’interno dell’archivio comunale, costituiscono delle unità a parte distinte e separate dalla documentazione appartenente al Comune e come tali pertanto vanno inventariati e riordinati: di essi fanno parte gli archivi giurisdizionali (dell’Uditore Legale e del Giudice Conciliatore), gli archivi degli istituti di beneficenza ed assistenza (il Monte Frumentario, l’Ospedale dei SS. Ludovico e Giovanni, l’E.C.A.), l’archivio dell’Università Agraria.
Si deve infine far presente che è stato possibile intraprendere e portare a compimento il riordino e l’inventariazione dell’archivio storico del Comune di Bassano Romano grazie all’impegno dimostrato dall’amministrazione comunale, la quale è venuta incontro e ha risolto gli inevitabili problemi contingenti ed organizzativi che si sono dovuti affrontare soprattutto durante le prime fasi del lavoro e nei successivi spostamenti della documentazione.
Rivolgo un ringraziamento particolare alle coordinatrici scientifiche Dott.sse Alexandra Kolega e Isabella Orefice per la disponibilità e preziosa competenza con cui mi hanno consigliato e guidato nel corso del lavoro.
Avvertenze per la consultazione
Per quanto riguarda le notazioni utilizzate, apposte sulle unità archivistiche e riportate nell'inventario, si precisa che la parte formata da tre lettere indica la partizione cronologica, il numero arabo che segue individua la serie archivistica e la sua posizione all'interno della partizione, mentre il numero successivo indica la singola unità archivistica; su ciascuna unità fisica tra il numero della serie e quello dell'unità è stata posta una barra.
Si riportano le notazioni utilizzate per individuare le diverse partizioni cronologiche presenti nell'archivio storico del Comune di Bassano Romano:
DIP: Fondo Diplomatico
ARE: Antico Regime
PFR: Periodo Francese e Restaurazione
RGN: Regno d'Italia
REP: Repubblica Italiana
UDL: Uditore Legale
CON: Giudice Conciliatore
MTF: Monte Frumentario
OSP: Ospedale dei SS. Ludovico e Giovanni
ECA: Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.)
UA: Università Agraria
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DELLA CELLA S.A.
Famiglie di Genova antiche e moderne, estinte e viventi,
nobili e popolari, delle quali si trovi memoria nelli annalisti, storici o
notorii scrittori genovesi. Con le rispettive loro arme in parte, origine e
denominazione, e qualche uomini insigni e qualificati di quelle. Aggionte
alcun’altre dell’una e l’altra Riviera che abbiano avuto con la Città
maggior relazione, voll. I-III, manoscritti cartacei del 1782-1784. Il vol. II,
datato al 1783, ha per titolo: Famiglie di Genova antiche e moderne, estinte
e viventi, nobili e popolari, delle quali si trovano memorie nelli storici,
annalisti o notorii scrittori genovesi:con le rispettive loro arme in parte,
denominazione et origine, e qualche uomini insigni e qualificati di quelle.
Aggionte alcune famiglie dell’una e l’altra Riviera che hanno avuta con la
Città maggior relazione et il nome e luogo di qualunque altra famiglia che
si sappia essere stata, continuare al presente in Genova o in tutto il suo
Ligustico Dominio. Il titolo del vol. III, datato al 1784, è invece: Famiglie
di Genova antiche e moderne, estinte e viventi, nobili e popolari, delle quali
si trovi memoria alcuna nelle storie eccetera. Con le rispettive loro arme,
denominazione et origine e qualche uomini de più insigni e graduati stati in
esse, segnatura Manoscritti, (con stemmi a colori) (reperibile presso la
Biblioteca Universitaria di Genova, ms. C. IX.21
·
DELLA CELLA A.
Delle famiglie indigene, avventicce, nobili, popolari, estinte e vigenti di
Chiavari (sic), ms. XIX sec. (1820?), Biblioteca della Società Economica di
Chiavari, mss., cass. II. 1.
·
DELLA CELLA A.
Famiglie di Genova, antiche e
moderne, esistenti e viventi, nobili e popolari delle quali si trova
memoria negli Annalisti e Storici o notori scrittori genovesi, con le
rispettive loro armi in parte, origine e denominazione e qualche uomini
insigni e qualificati di quelle; aggiunte alcune altre famiglie dell’una e
dell’altra Riviera che abbiano avuto con la città maggior relazione,
manoscritto cartaceo del 1782 (copia del XIX secolo), Biblioteca Civica Berio
Genova I-III, segnatura
m.r. X. 2. 167-169.
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DELLA TORRE R.
La congiura di Giulio Cesare Vachero
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con un introduzione di Lauro Magnani e un'appendice di lettere genovesi , Editore Città
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del Silenzio
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MANOSCRITTO
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MANOSCRITTO Il
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MANOSCRITTO
Memorie storiche del Castello di Bassano di Su
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MANOSCRITTO -
Moto-proprio della Santità di n. Signore Papa Benedetto XIII sopra il legato,
e suo moltiplico lasciato dal quondam marchese Vincenzo Giustiniani con l'auocatione della
lite, e causavertente
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MANOSCRITTO
Moto-proprio della Santità di nos
·
MANOSCRITTO
Signaturarum SS.ML n. 1645-48: il conferimento da parte di Innocenzo X del titolo di
Principe di Bassano di Su
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MANOSCRITTO - Archivio di
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MANOSCRITTO
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Associazione Culturale Bisanzio Reti Mediovali
Balbi6 - Ricerche storiche Genovesi
Per chi vuole approfindire utili links sono:
Istituto Araldico Genealogico Italiano
Vai alla ricerca su geneanet sui "Giustiniani"