a sinistra il Casino Giustiniani come si vede oggi, a destra un acquarello di Arthur Robinson del 1843 proveniente della Thomas Pritchard Rossiter Collection nel
New York Historical society
La Casina Giustiniani nellinterno del parco di Villa Borghese a Roma
(Via David Lubin, 4 - identificato catastalmente al Foglio 554; part.8; subalterno 501-IBU 6881-UIB 2622), fu costruita tra la fine del '400 e i primi del '500, secondo i
primi documenti che né testimoniano l'esistenza, da Mastro Nocciolus fabbro a
S.Eustachio, che come affitto pagava due barili di mosto di vino l'anno alle allora
proprietarie monache Benedettine del convento di Campo Marzio. Da allora la Casina,
assieme ai terreni che la circondavano, è passata da inquilino a inquilino,fra cui anche
un certo Venturino Tramezzino, libraro, che né fece, nel 1572, un' Osteria con gioco di
bocce.
Denominato Casale Cenci Giustiniani in una incisione del 1840 eseguita da G. H. Busse, la
palazzina era già indicata nella planimetria del Canina del 1828 come casa facente parte
degli Orti Giustiniani (o anche "vigna del marchese Giustiniani fuori Porta del
Popolo"), acquistati dai Borghese nel 1820. Nelle facciate e sotto il
portico vi sono resti di affreschi che fingono sculture e prospettive.
Nel 1592 i Giustiniani comprarono dalle Monache tutte le vigne, la "Casetta" e
altri edifici che allora esistevano su tutta l'area, come residenza di campagna. Né
fecero una villa bellissima, piena di statue e ruderi romani. Nella guida dal titolo
"Le magnificenze di Roma antica e moderna" di Fioravante Martinelli, pubblicata
in Roma nell'Anno Santo 1725, la Villa Giustiniani è citata in questo modo: "Voltando
a man destra avete in villa il giardino del Sig. Principe Giustiniani, copiosissimo di
statue, bassirilievi & iscrizioni antiche".
Bisogna arrivare al 1820 perché quest'area diventi proprietà dei Borghese, i quali né
affidarono la risistemazione all'Architetto Luigi Canina, che la trasformò in quella che
noi oggi vediamo.
Dal 1901 tutta Villa Borghese è proprietà del Comune di Roma, che né ha fatto un Parco
Pubblico.
Nel 1907 fu sede provvisoria dell'Istituto Internazionale dell'Agricoltura voluto da David
Lubin e dal Re Vittorio Emanuele III, in attesa dell'erigendo Palazzo, attuale sede del
C.N.E.L. La Casina Gustiniani dopo anni di abbandono e di incuria nel 1957, fu data in
affitto dal Comune di Roma all'Artista Cecilia Ferro, che la restaurò e ne fece il
proprio studio. Divenne così punto di incontro degli Artisti romani, e non solo, ma anche
centro culturale e di diffusione dell'Arte contemporanea. Dopo alcuni anni in
cui è stata sede di un associazione
culturale, il bene è tronato nella disponibilità del Comune che lo ha
recentemente messo a bando al fine di un utilizzo sociale: (Bando per l’assegnazione di locali di proprietà di Roma Capitale ad associazioni senza scopo di lucro per lo svolgimento di attività culturali e di rilievo sociale) scadenza 6 novembre 2017.
al
centro la mappa dove era situata la "Vigna fuori Porta del Popolo" del Marchese Vincenzo Giustiniani.
Al margine superiore della pianta di Giovan Battista Nolli (1748) si vede l'originaria estensione di Villa Borghese,
qui evidenziata in verde, che prima dell'annessione di Villa Giustiniani (in giallo) arrivava fino al muro torto;
il punto rosso segna la posizione dove nel secolo successivo fu edificata la porta egizia
(a destra) che ancora si può notare all'interno di Villa Borghese
La planimetria della villa che si sviluppa su due piani
per una superficie catastale di mq 149
(dati della Conservatoria di Roma Capitala IBU 6881 - UIB 26222 Nuovo catasto urbano di Roma foglio 554 particella 8 sub 501)
Statua della Ninfa Egeria, appartenuta alla Collezione Giustiniani, situata nella "Vigna fuori Porta del Popolo" del Marchese Vincenzo Giustiniani
Concessione a Cnel del ‘Casino Cenci-Giustiniani’
(notizia ottobre 2024)
Il ‘Casino Cenci-Giustiniani’ è stato concesso al Cnel-Consiglio Nazionale
dell’Economia e del Lavoro (Dec.di Giunta Capitolina n.61 del 29 agosto 2024), a titolo gratuito per i prossimi 30 anni, per la
realizzazione di un centro pubblico dei saperi per i giovani, con l'impegno da
parte dell'ente a ristrutturare e valorizzare l’edificio.
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