CHIOS
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STORIA DELLISOLA DI CHIOS Dai ritrovamenti avvenuti nella parte Nord è accertato che l'isola era
abitata già verso la fine del Neolitico (4000-3000 a.C.) e si chiamava Makri o Pityoussa.
Gli Ioni che giunsero dall'isola di Eubea nel VIII secolo a.C. svilupparono un'importante
civiltà così che Chios attraversò un continuo splendore fino al VI secolo diventando
una delle 12 città Ioniche. |
CONSIGLI GENERALI DI VIAGGIO - COSA VEDERE, LE MIGLIORI SPIAGGE Questo sito vi da non solo un'idea storica e di quello che c'è da vedere a Chios, ma anche percorsi dettagliati e luoghi naturalistici da vedere (in particolare le bellissime spiagge). Certo per vedere bene l'isola, che è tra le più grandi della Grecia ci vorrebbe almeno una settimana, e se puntate ad un viaggio breve di tutto relax dove fare delle scelte. Le indicazioni di dove dormire o dove mangiare sono riportate in maniera piuttosto standard, ora ci sono tantissimi portali come per booking, tripadvisor , ecc. ciascuno potrà in base alle proprie esigenze trovare la sistemazione migliore, anche se tenete presente che Chios è fuori dalle rotte dei tour operator, è quindi piuttosto facile trovare sistemazione economiche e abbastanza buone. Non ci sono grandi alberghi o edifici troppo invasivi, al Kampos (dove c'erano le ville dei Genovesi) ci sono molte case private riadattate a B&B. Il centro più attrezzato dell’isola e quello che offre più disponibilità di alloggi è Karfas, vicino la Chora più a sud e facilmente raggiungibile, dove l’attrazione principale è la lunga spiaggia di sabbia bianca attrezzata, servita da tanti punti di ristoro. Oltre agli stranieri è molto praticata dalla gente del posto che ha l’abitudine di scendere al mare dopo le diciotto e di rimanerci fino al tramonto e oltre. Se avete dei bambini è un posto sicuro per lasciarli giocare in libertà, come fanno tutti i ragazzini greci.Oltre le struttura che potete trovare sui maggiori siti web, diverse altre più piccole o meno attraenti le trovate all'ufficio turistico di Chios (aperto i feriali solo nella mattinata) dove oltre i classici depliant trovate i bigliettini di alberghi e pensioni. Chios è un'isola dalle infrastrutture moderne e offre tutti i servizi necessari. Nei centri abitati più grandi (Chora e Mesta) ci sono supermercati, bancomat, farmacie e stazioni di servizio. Il capoluogo è dotato di un ospedale. Karfas è in una posizione strategica per raggiungere in un’ora al massimo le spiagge e le località turistiche più interessanti. Se volete una sistemazione più particolare allora alloggiate al Kampos. In entrambe i casi dove noleggiare un mezzo per spostarvi. Potrebbe bastare anche uno scooter, ma per arrivate ai villaggi del Mastice dovete avere un po' di pazienza, una macchina è sicuramente più comoda. Chios offre una vacanza interessante per tutti: spiagge con calette di sassi o di sabbia con acqua cristallina. Gli amanti della storia e dell’arte hanno invece a disposizione castelli, villaggi medioevali, chiese, monasteri e le onnipresenti “vigles”, le torri di avvistamento contro le scorrerie dei pirati e dei turchi. Per chi predilige l’aspetto naturalistico ci sono invece boschi, baie ed insenature spettacolari, ruscelli e grotte. Chios non è ben servita da un servizio di autobus. Il noleggio di una piccola auto costa intorno ai 40 euro al giorno. Le strade sono ben tenute e quasi sempre deserte, spesso ombreggiate da pini marittimi e con viste panoramiche sul mare. Orientarsi è facile, la capitale è situata quasi al centro, sul versante orientale. Il nord è brullo e caratterizzato da altipiani deserti, punteggiato da qualche eremo religioso. La parte meridionale è quella più vivace, con spiagge di sabbia o di ciottoli che punteggiano le coste a est e a ovest. Se cercate spiagge belle e "facili da arrivare", da Karfas potete andare sempre verso sud quella di Megas Limnionas e Agia Fotini fino a quella, forse più bella dell'isola di Mavra Volia, di ciottoli neri di origine lavica. La prima ansa, dotata di docce e di un chiosco, è la più praticata, ma basta attraversare un passaggio comodo con dei gradini per raggiungere in sequenza due lunghe, bellissime baie dove concedersi un bagno in assoluta tranquillità e solitudine. A pochi chilometri più a nord si trova Komi, un paesino ben attrezzato per accogliere villeggianti e bagnanti con ristorantini,bar ed una lunghissima spiaggia di sabbia. Nei pressi di Emborios c’è anche una grande “vigles”, la torre di Dotia , mentre nelle vicinanze di Olympi si può andare ad esplorare la “Grotta di Zeus” (Grotta di Sykias). Si ritiene che le stalattiti nella grotta si siano formate oltre 150 milioni di anni fa. Da un punto di vista squisitamente culturale vi riepilogo le principali attrazioni: ll monastero di Néa Moní e Agios Pateres, Il sito archeologico di Emporio e di Daskalopetra, Il borgo medievale di Anavatos, La grotta Olympi, la chiesa di Agios Isidoros e Agia Mrkella e di Agios Minas i musei del mastice vicino Olympi e quello bizantino a cui si aggiunge il suo castello e il suo centro storico fortificato. Tra i villaggi del mastice da non perdre Mesta e Olympi. Chio è un'isola alquanto vivace, con diverse opzioni per trascorrere serate divertenti. Vicino al porto della Chora di Chio ci sono vari posti dove poter assaggiare piatti tipici e prodotti locali come il "souma" (una bevanda prodotta dalla distillazione di fichi e uva). Durante le tue vacanze a Chio ti consigliamo di provare i tanti prodotti di eccezionale qualità che l'isola offre. Il terreno fertile e il clima mediterraneo favoriscono infatti la coltivazione di vere e proprie rarità, come il mastice. Questa speciale resina viene utilizzata per realizzare liquori, dolci, gelati, caramelle e persino profumi e cosmetici. I nostri consigli su cosa provare a Chio: Kopanisti (crema di formaggio piccante),Mastelo (formaggio locale), Malathropita (torta salata con finocchietto selvatico), Sfougato (frittata tradizionale con formaggio ed erbe), Kolokithopita (torta salata di zucchine), Melitzanopilafo (risotto di melanzane), i funghi e le olive locali e i Mamoulia (biscotti alle noci). Nelle tradizionali taverne sul mare, inoltre, potrai assaporare i piatti della tradizione. Ogni estate poi, le feste di paese (panigiria) giocano un ruolo importante nella vita culturale di Chio, dando un tocco di allegria in più soprattutto ad agosto. La mia guida è suddivisa in Itinerari, ciascuno della durata di circa mezza giornata. Il primo itinerario riguarda le antiche ville Genovesi, il secondo le spiagge a sud dell'isola (le più turistiche), il terzo i villaggi del mastice nella pare centrale dell'isola che potete fare insieme al sesto che riguarda la parte più religiosa con il monastero di Nea Maoni (patrimonio mondiale dell'Unesco). L'estremo nord non ha particolari attrazioni. Di almeno una giornata una gita all'isoletta di Inousses a nord-est con il traghetto o nave veloce dalla Chora o Nagos. Difficile veramente arrivare a Psarà con un giorno solo; veramente fuori da ogni rotta turistica (18 miglia nautiche da Chios, (2 ore e mezza di traghetto dalla Chora ma una sola corsa al giorno). Se avete una settimana o poco meno: fate base al Kampos (praticamente siete nella Chora) o a Karfas. Godetevi le spiagge del sud e una giornata dedicatela ai villaggi del mastice (3 itinerario) ed un'altra al monastero di Nea Maoni ed Anavatos. La sera andate a passeggiare in città o godetevi le taverne o un po' di musica nei locali all'aperto vicino al mare. Se vi piace invece una vacanza fuori dagli schemi e naturalistica non perdetevi il nord poco turistico e poco abitato (Agia Markella a nord ovest o Nagos a nord est). Se volete aggiungere un po' di esotismo alla vostra vacanza dalla Chora c'è un traghetto che vi porta a Cesmé in Turchia in circa un'ora con due collegamenti giornalieri 8-8,30 e 13,30 con rientro 19-20 a secondo le compagnie. Buon viaggio e buona vacanza, Chios vi restera nel cuore.... e non dimenticatevi di comprare la "mastiha" IL CAPOLUOGO CHIOS (CHORA)
Entrati nel porto subito si nota il castello che lo domina, costruito dai Bizantini nel nono secolo ed ulteriormente fortificato dai Genovesi nel quindicesimo secolo e dagli Ottomani successivamente. Nel suo interno la città vecchia tuttora abitata. Lo stemma dei Giustiniani formato da tre torri sormontate dallaquila imperiale ancora è visibile sulla torre settentrionale del castello, gli altri sono stati rimossi e trasferiti al museo bizantino. L'intero corpo fortificato era circondato dal mare e collegato tramite alcuni ponti come è visibile in alcune immagini dell'epoca. Fortemente danneggiato nel corso dei secoli dalle piraterie e dal terremoto del 1881, il forte è stato più volte ritoccato negli ultimi anni. I restauri che sono seguiti hanno permesso di riscoprire la facciata del "Dragone nero" e ricostruita la fontana di Krya Vrysi, uno degli emblemi della città. Lentrata del castello è a sud (Porta maggiore) sopra un fossato che circonda la fortezza. Il castello attualmente è adibito a museo permanente con mosaici cristiani, icone e lavorazioni Bizantine, testimonianze dei Giustiniani e dei Genovesi, reperti Mussulmani e dellantica Grecia e i mosaici di Panagia Krina (sono due piccole sale in tutto). L'edificio danneggiato dai turchi, fu restaurato durante gli anni 1980 - 1986 dal servizio archeologico. L'edificio mantiene un aspetto simile a quello di una fortezza e ha due piani, ognuno con una stanza. Sul lato Nord del palazzo,c'è una scalinata esterna che conduce alle mura e alla torre Sud orientale del castello. Nell'attuale esposizione, sculture bizantine e genovesi e miniature di oggetti d'arte sono in mostra. (Ioustiniani Museum Of Chios, Castle of Chios 82100, tel. 0271 - 22819). Orario di apertura è fino alle 15 il martedì è chiuso (come gran parte dei siti turistici dell'isola). http://www.chioscity.gr/ - Museo Bizantino di Chios - La Prefetture di Chios - Castelli e torri di avvistamenti di Chios (in greco) - Kastro di Chios: Genova e Venezia nel Levante. La torre di Zeno
Per orientarsi si può prendere
a riferimento il
grande molo, più o meno al centro, verso l'interno abbiamo la piazza Vounaki con il suo
grande giardino. A destra si estende "la vecchia Chios" con le sue mura
abbastanza ben conservate, le torri ed una
delle porte, a sinistra la parte della città più commerciale con la Via Aplotaria e i principali negozi e bar. All' interno delle mura era collocato il vecchio quartiere Turco, il mausoleo di Karà
Ali, il distruttore dell'isola governatore di Chios e grande giustiziere della rivolta del
1822, un bagno Turco (merita una visita è gratuito) nella parte più lontana
delle mura, una cisterna con una bella fontana in marmo dellAsia Minore,
una Chiesetta bizantina dedicata a San Giorgio protettore di Genova e la prigione dove
furono rinchiusi i 70 governatori Greci primi del massacro Turco del 1822.
CREATING QUALITY VISITOR EXPERIENCES:
A BEST PRACTICE MANAGEMENT CASE AT THE PALAZZO GIUSTINIANI IN CHIOS, GREECE di Dorothea Papathanassiou-Zuhrt e Maria Doumi
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1° itinerario: KAMPOS: LE VILLE DEI
PATRIZI GENOVESI
A 6 km dalla città, verso Sud, si trova Kampos. Il villaggio era il centro
residenziale dei nobili genovesi, costruito con pietra rossa estratta dalle miniere di
Thymiana. Qui si incontrano numerosi "Archonticà" ( Palazzi ) del XV e XVI
secolo costruiti in stile architettonico genovese.
Proseguendo ancora verso sud e la costa il villaggio di Vassoleoniko
(a 6 km. a sud ovest da Chios città). Letimologia è data dalle parole
Vassileon (del re) e Oikos ( (o)ikos=casa). Secondo la tradizione
popolare, questo paese è stato un tempo residenza di un re. Il terremoto del 1881 ha
completamente raso al suolo il villaggio che era composto (la storia di Chios
scritta da G.Zolotas) da una Chiesa centrale con attorno le case. Delle case originarie
non vi è più quasi traccia, ben conservata invece la Chiesetta di Aghios Georghios, la
cui originale struttura risale al XII secolo. La tradizione popolare vuole invece che il
villaggio era chiamato Valide Tsiflik (villaggio della moglie del
sultano) ed era composto soltanto da tre case a ridosso del castello di Doxara. Le
proprietà della moglie del Sultano erano date in mezzadria ai contadini greci emigrati
dal Peloponneso dopo il massacro degli Ottomani del 1770 e qui ridotti in quasi
schiavitù. I contadini oltre a pagare un affitto annuale di 200 monete, erano addetti
alla manutenzione e sorveglianza dellacquedotto che dalle sorgenti li vicine
alimentava la città di Chios. |
2° Itinerario: A SUD EST
DELLSOLA: LE SPIAGGE Nel sud est, dopo Karfas, abbiamo la popolare spiaggia di Aghia
Fotia la più bella, facilmente raggiungibile per chi dimora a Chios o al Kampos,
con una discreta organizzazione sul piano dei servizi e la più tranquilla area di Aghios
Emilianòs. Entrambe queste spiagge sono prossime al paesino di Thymiana,
uno dei centri più grandi dellisola, famosa per le sue numerose miniere della
caratteristica pietra rossiccia, utilizzata per la gran parte delle residenze mediovali di
Kampos e delle Chiese presenti sullisola. Un esempio tale utilizzo, la Chiesa di
Thymiana di Aghios Efstratios (foto a sinistra), uno dei più grandi templi dellisola. Il 4 settembre
si celebra la festa religiosa. |
3° Itinerario: A SUD OVEST
DELLSOLA: I VILLAGGI DEL MASTICE Questa parte dellisola è la più caratteristica con la presenza
delle coltivazioni di Mastice e i tipici villaggi di origine Genovese con le case
costruite luna vicino allaltra intorno alla rocca centrale a scopo difensivo.
In genere le fortezze avevano una torre centrale e quattro torrioni disposti a
quadrilatero intorno a questa. Tutte le stradine dei villaggi sono strette e simili ai
carrugi di Genova, pavimentate di dura roccia che conducono alla piazza
centrale attraverso delle volte chiamate voti. I principali villaggi sono
quelli di Armolia, Pyrgi, Olympi, Mesta e Vessa, tutti costruiti tra il XIV ed il XV
secolo. Questi villaggi sorsero in funzione della produzione della Masticha. Degli
originali 28, ne rimangono solo 24, gli altri sono andati distrutti dai Turchi e dal
terremoto.Questi villaggi sono conosciuti come "Mastichohoria" (paesi di
Masticha). Il grande terremoto del 1881 procurò enormi danni e contribuì ad alterare le
originali caratteristiche. Di queste borgate le meglio conservate sono Mestà e Pyrghi a
circa 30 km dal capoluogo.
http://www.pyrgi.net/ - A site dedicated to the
wonderfull village of Pyrgi. Many pictures and even local music. (in greco)
Emboriosbay.com
I
migliori alberghi di Chios nel nord-est
Da Olympi la strada principale ritorna verso il centro dellisola e raggiunge Mesta
(foto a sinistra),
molto simile a Pyrgi è rimasta miracolosamente illesa dal terremoto del 1881 ed è oggi
la cittadina meglio conservata di tutta la Mastichochoria con tutto il fascino medievale
intatto con le sue stradine lastricate, i sottoportici e le case costruite in pietra. |
4° Itinerario: A NORD EST
DELLSOLA Se la parte meridionale dellisola è la più ricca e la più
balneare, la parte a nord vale la visita per la bellezza dei suoi paesaggi alpini che
circondano la vetta del monte Pelineo (1.297 metri). Da Kardamyla verso linterno Pytios (foto a
destra), su un insediamento Miceneo. Cè una
vecchia torretta bizantina, un mulino a vento e alcune Chiesette.
Da Kardamyla verso la costa Marmaro. Costruito in un'area molto
verde in direzione nord est. Strade non molto confortevoli portano a queste località un
po' staccate dal resto e terra natia di diversi armatori e uomini di mare. Questa è una
zona marina molto caratteristica, con boschi di cedro e piccoli torrenti di acqua dolce.
Molte sono le spiagge, le più conosciute quelle vicine ai villaggi di Nagos
(foto a destra) con la
spiaggia di Giossonas e Yiosonas. Da Nagos, sulla strada di Kambia incontriamo Amades
e Viki ai piedi del Monte Pelineo. La strada asfaltata termine a Kambia, un
paese di mezza montagna, famoso per le sue ciliegie, posto al centro di una valle con
strette gole, solcate da torrentelli in un atmosfera tipicamente alpina, scedendo verso il
mare il forte abbandonato di Orgia e le Chiesette di Panagia, Agia Paraskevi e Agii
Pantes. |
5° Itinerario: A NORD
OVEST DELLSOLA I due principali punti di riferimento nella zona sono il
villaggio di Volissos (foto a sinistra) a 40 km da Chios in direzione nord ovest. Il primo
insediamento risale al tempo Miceneo. Le strade sono corte e strette pavimentate con
ciottoli di mare. Sulla collina che domina il paese il suo castello medievale trapeziodale
Veneziano a 6 torri. Più a valle il suo porticiolo Limnia, da dove partono i
collegamenti per lisola di Psarà. |
6° Itinerario: IL CUORE
DELLSOLA: NEA MAONI Nella parte centrale dell'isola a 15 km ad Ovest di Chòra Karyés
(vedi anche
Karyes.com)
sita sull'altipiano, con una splendita vista sul monte Aetos, costruita ad infiteatro è
attraversata da un torrente che forma vicino uno cascatella. Più allinterno Kourna
poi il Monastero eremitico di Aggi Marcos, fondato dai Domenicani, fino ad arrivare al
più famoso monumento di Chios, il Monastero di
Nea Maoni. |
7° Itinerario: INOUSSES Nel comprensorio di Chios appartengono due isolotti di
piccolissimo taglio ma di altissima importanza storica in quel che concerne la storia
della Grecia moderna e della lotta di liberazione. |
8° Itinerario: PSARA Molto più tranquilla e forse ormai desolata, con solo 500 abitanti, è l'isola di Psarà a ovest di Chios a circa 48 miglia nautiche, la quale resta fuori da qualsiasi discorso turistico. Oggi rimane a guardia della porta che affaccia sulloriente, da cui dista solo 18 miglia nautiche. Anche Psarà è un piccolo arcipelago di 7 isolotti, tutti disabitati eccetto Psarà. Gli altri sono: Antipsara, Kato Nisi, Nikolaki, Deskalio, Prasonisi e Nisopoula. Lisola è rocciosa, il monte Prophitis Ilias è alto 640 metri. Gli abitanti hanno rivolto tutte le loro attenzioni e ricchezze economiche al mare. Le case di Psarà sono basse e per la maggior parte nuove, poche abitazioni signorili delle dei capitani della marina anchesse andate distrutte, sono stati ristrutturati due edifici del 17° secolo con nuovi servizi. Lisola è completamente priva di automobili, è presente un museo archeologico con resti della civiltà Micenea. Da vedere anche la Chiesa di Aghios Nikolaos pittusto recente (iniziata nel 1785 e completata nel 1793). Terra di tre dei più famosi leader della rivolta contro il potere ottomano, Kanaris, Papanikolis e Pipinos, Psarà resta nella memoria storica dei greci l'avamposto della lotta per la liberazione. Proprio per questa sua intensa attività, quest'isola fu completamente distrutta dai turchi nel 1824 e abbandonata dei suoi abitanti che si rifugiarono soprattutto nell'isola di Eubea. Simbolo di questa lotta il forte di Paleokastron a poca distanza dal capoluogo in direzione ovest costruito nel XV secolo e sede di una delle stragi più grosse ghe gli ottomani compirono nei balcani. Proprio per questo sacrificio lisola di Psarà ebbe il privilegio di nominare due parlamentari nel Parlamento Greco, privilegio che fu comunque revocato nel 1946. Oggi l'unico punto abitato su questo atollo di 40km2 è il porticiolo di Psarà: 400 abitanti per lo più pescatori, visto che nello stretto tra l'isola e l'isolotto satellite di Antipsara il pesce abbonda. Nelle vicinanze, i resti dell'antico insediamento micenaico Arhontiki, e sulla cima del colle di Profitis Elias il monastero di Panayia ricco di manoscritti di origine veneziana. Si narra che i primi monaci del monastero abbiano portato parte di questi preziosi manoscritti sul monte Athos. In città, un piatto di pesce (ottimo il pesce e l'aragosta) e una visita nella casa di Kanaris completano l'one-day trip qua a Psarà. Per chi decide di soggiornarvi, la pensione Xenonas Psaron (tel. 0274-26400) e alcuni affitta camere vi offriranno i loro servizi. La vecchia Cappella di San Nicola è divenuta pensione capace di 42 letti e ledificio SPITALIA, vecchio ospedaletto dei marinai è stato invece trasformato in ristorante per 70 persone. Inoltre è stata trasformata in piazza monumentale lo spazio ove si trovava labitazione signorile del grande combattente del 1821 capitano Navarchos Apostolis. Info: 0030-2272061293/61207 Per il bagno, Kato Yalos, Lazoreta e Limnos sono raggiungibili a piedi o in barca dal capoluogo. Prima di partire comprate un po' di miele locale: è di ottima qualità... Alcuni siti sullisola di Psarà: http://www.hri.org/infoxenios/english/aegean/psara/sights.html#Palaiokastro - http://www.chios.gr/Villages/psara_en.htm |
IL MASTICE Il mastice (masticha in greco) è il prodotto tipico dellisola. In
particolare lo si produce nel sud dellisola in 24 villaggi nella regione della
Matichicoria (villaggi del mastice). |
La guida di Chios in PDF Scarica in PDF il contenuto del sito
(ultima visita dell'autore luglio 2022) e... buon viaggio
Frasi in
greco per il turista
A Chios
si impara il greco moderno : Corsi estivi a tutti i livelli |
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Per il periodo storico dal tredicesimo al sedicesimo
secolo vedi il sito sulla famiglia Giustiniani
WWW.GIUSTINIANI.INFO
Questi i link legati allo stesso sito:
STORIA DELLISOLA DI CHIOS PRIMA DEI
GIUSTINIANI
LA VITA AMMINISTRATIVA DEI
GIUSTINIANI A CHIOS
LE COLONIE GENOVESI DURANTE
LAVANZATA TURCA (1453-1473) di Giustina Olgiati (in inglese).
NUCLEI FAMIGLIARI DA GENOVA A CHIO NEL
QUATTROCENTO
Il questo link uno studio di Laura Balletto su come i Giustiniani seppero interessare allo
sviluppo dei commerci di Chios anche i nativi isolani, che si sentirono così
gradualmente, per così dire, genovesizzati, anche attraverso vincoli familiari. Oltre a
tutto ciò, lisola di Chios divenne ben presto meta dun notevole afflusso
immigratorio, che vide arrivare in loco non solo gente proveniente da Genova e dalla
Liguria, ma altresì da altre regioni italiane ed anche extra italiane. Ed uno degli
elementi che caratterizzò questa immigrazione - e che storicamente appare fra i più
importanti ed interessanti - è rappresentato dallafflusso nellisola di Chio
di più membri di un medesimo gruppo familiare, i quali talvolta, dopo un certo tempo,
rientrarono in patria e talvolta, invece, restarono colà vita natural durante, vi
defunsero e vi vennero sepolti. Gli esempi che, circa questo fenomeno, si possono trarre
dalla lettura di anche soltanto una parte dei numerosissimi atti notarili pervenutici,
redatti da notai genovesi e/o liguri nellisola di Chios nel Quattrocento, sono molti
e si riferiscono ai più diversi livelli della scala sociale.
GLI ORIZZONTI APERTI. PROFILI
DEL MERCANTE MEDIEVALE , a cura di G. Airaldi, Torino 1997 © degli autori e
dell'editore. (Indice. - Gabriella Airaldi, Introduzione. Per la storia dellidea di
Europa: economia di mercato e capitalismo. - Jacques Le Goff, Nel Medioevo: tempo della
Chiesa e tempo del mercante. - Roberto S. Lopez, Le influenze orientali e il risveglio
economico dellOccidente. - Eliyahu Ashtor, Gli ebrei nel commercio mediterraneo
nellalto medioevo (secc. X-XI). - Abraham L. Udovitch, Banchieri senza banche:
commercio, attività bancarie e società nel mondo islamico del Medioevo. - Nicolas
Oikonomides, Luomo daffari. - Armando Sapori, La cultura del mercante
medievale italiano. - David Abulafia, Gli italiani fuori dItalia. - Gabriella
Airaldi, Modelli coloniali e modelli culturali dal Mediterraneo allAtlantico. -
Jacques Heers, Il ruolo dei capitali internazionali nei viaggi di scoperta nei secoli XV e
XVI. - Gabriella Airaldi, Leco della scoperta dellAmerica: uomini
daffari italiani, qualità e rapidità dellinformazione)
LOCHIO DRITO DE LA CITÀ
NOSTRA DE ZENOA IL PROBLEMA DELLA DIFESA DI CHIO NEGLI ULTIMI ANNI DEL DOMINIO
GENOVESE. di Enrico Basso tratto da: Associazione di
studi storici militari
LE MONETE A CHIOS AL TEMPO DEI
GIUSTINIANI
Si ringrazia in particolar modo il Prof. Andreas Mazarakis per il suo contributo alla
stesura di questo paragrafo
MONNAIS INEDITES DE CHIO di P.
Lambros, Parigi 1877 (testo in francese)
Nuclei famigliari da Genova a Chios nel quattrocento di Laura Balletto
L’ISOLA DI CHIOS E L’INFLUSSO LESSICALE
GENOVESE IN GRECIA: UNA SINTESI di Fiorenzo Toso
I Genovesismi del dialetto di Chio di Fiorenzo Toso e Davide Bozzo
LEVANTINE HERITAGE diversi
contributi in inglese sulla storia delle famiglie levantine
NOTIZIE ARALDICHE E VICISSITUDINI
STORICHE DELLE FAMIGLIE DI ORIGINE GENOVESE A CHIOS DOPO IL 1566
I GENOVESI D'OLTREMARE I PRIMI COLONI
MODERNI di Michel Balard IL SECOLO XIX 29/4/2001
STORIA DELLA CITTA DI GENOVA DALLE
SUE ORIGINI ALLA FINE DELLA REPUBBLICA MARINARA
LINEE GUIDA DELLA STORIA GENOVESE
1339-1528
Presso la Libreria Bozzi
di Genova si può trovare un ricco assortimento di testi sulla storia della Città e
Ligure
LA BATTAGLIA DI LEPANTO 7 OTTOBRE 1571 (Pietro
Giustiniani, Veneziano, Ammiraglio della flotta dei Cavalieri di Malta e Gran Priore
dellOrdine).
STORIA DI GENOVA, DEL REGNO DI
SPAGNA IN ITALIA DAL 1600 AL 1750
MEMORIE DI GENOVA (1624 -
1647) di Agostino Schiaffino a cura e con introduzione di Carlo Cabella in Prima
edizione nei "Quaderni di Storia e Letteratura": Settembre 1996. Opera completa.
IL REGNO VENEZIANO DI MOREA E
LULTIMA GUERRA CRISTIANA CONTRO I TURCHI A SCIO DEL 1695
PIRATI E PIRATERIA NEL MEDITERRANEO
MEDIEVALE: IL CASO DI GIULIANO GATTILUSIO di Enrico Basso. Stampa in Praktika
Synedriou Oi Gatelouzoi tìs Lesbou, 9-11 septembríou 1994, Mytilini, a cura
di A. Mazarakis, Atene 1996 (Mesaionikà Tetradia, 1), pp. 343-371 ©
dellautore - Distribuito in formato digitale da Reti Medievali
HISTORE DE LA RÉPUBLIQUE
DE GÊNES di Émile Vincens, un testo in francese del 1843, scaricabile gratuitamente
su internet
Il sito di
Christopher Long interessante la sezione storica dedicata a Chios
La successione dei Vescovi Cattolici a Chios dal XIV al XX secolo
XIAKA di Alexander Vlastos, The History of the Island of
Chios from its earliest times down to its destruction, by the Turks in 1822 (in
inglese)
Parparia una storia dimenticata: tis Annas tis Mouzouros un interessantissimo sito di Stavros Stefanidis in
Inglese ricco di approfondimenti storici su Chios, ricco di materiale storico e mappe in
generale sull'isola
Storia architettonica di un
isola della Grecia Bizantina di Piero Cimbolli Spagnesi, un abstract sullo studio
dellarchitettura bizantina sullisola di Chios. La necessità di studiare
larchitettura del mondo bizantino per aree omogenee quanto a cultura e
caratteristiche geo-morfologiche, fa infatti di questa un osservatorio privilegiato.
Perché non solo essa ebbe una lunga storia medioevale ed unimpareggiabile
continuità di documentazione, ma la sua particolare posizione nel mare Egeo a nord di
Creta e di fronte allAsia Minore, ne fece un approdo cardine per le rotte lungo il
Bosforo verso il Mar Nero, oltre che una base navale sicura nel Mediterraneo orientale e
la porta dingresso verso est dellintera penisola anatolica. Inoltre, Chios si
caratterizzò a lungo per la fioritura nella zona sud di mastice per uso medico e
alimentare, il che la rese luogo esclusivo di produzione e base davvio di commerci
fiorenti. Nel proporre un modo di intendere larchitettura del Medioevo greco
aderente alle consuete scansioni temporali (proto-bizantino, bizantino medio e tardo,
post-bizantino), lopera guarda ad esse anche come momenti inscindibili di
ununica mentalità. Il suo studio a ritroso è reso necessario dal fatto che le
trasformazioni occorse dopo lavvio dellavanzata turca alla metà del XV secolo
hanno cancellato quasi completamente tante testimonianze precedenti. Ciò è emblematico
proprio a Chios dove, pensando alle trasformazioni dei villaggi bizantini, sono
rintracciabili i segni tangibili di ogni momento passato, con una continuità tale da
rendere lisola particolarmente adatta a servire da documento fondamentale per una
storia più vasta delle diverse realtà di religione cristiano-ortodossa del Mediterraneo
centro-orientale.
Storia di
Chios in greco moderno
Storia dell'isola di Oinusses in
greco moderno
Alcune mappe ed immagini antiche
di Chios
I GENOVESI A CHIO (1346-1566).
LA FORMAZIONE DI UNA SOCIETÀ PLURALE di Chiara Ravera (tesi di laurea
magistrale 2013-14, Università di Pisa Dipartimento di civiltà e forme del sapere, Corso di Laurea Magistrale in Archeologia),
un opera veramente completa e riccamente documentata, con un'ampia bibliografia, che oltre a trattare la storia della presenza genovese sull'isola, ne
descrive gli aspetti economici, amministrativi, linguistici, religiosi e
giuridici del periodo genovese oltre ad un capitolo con le foto e le trascrizioni
delle epigrafi presenti sull'isola.
The Latin Monuments of Chios di F. W. Hasluck inThe Annual of the British School at Athens Vol. 16 (1909/1910), pp. 137-184 (52 pages)